mercoledì 29 settembre 2010

GRANDE RITORNO E GRANDE VITTORIA




Quest'anno purtroppo non è stata una grande annata, anzi direi proprio disastrosa, ma non per questo bisogna perdersi d'animo e visto che con il triathlon non nè uscivo vivo ho deciso di rituffarmi agli albori quando andavo alla grande con le gare militari...E allora eccomi qua a Bosco Chiesanuova per la gara di orientamento e tiro denominata Veneto 2010. La gara è a coppie e non poteva che essere il grande compagno di mille avventure Andrea a partecipare con me in questa 2 giorni di pura fatica. L'arrivo a Bosco Chiesanuova è il venerdi sera dove, dopo una cena veloce si procede subito al briefing della missione. Ordini veri come se fossimo in una vera e propria missione, qualche domanda di rito e poi si va in camerata a preparare i materiali. La gara è in completa autosufficienza per tutto, cibo acqua e vestiario (rigorosamente militare) quindi zaino con tutto il necessario dentro e poi a dormire per qualche ora di sonno...Sveglia ore 5, rapida colazione e pronti a partire...Trasferimento in pullman fino alla partenza, dove tra una preghiera e l'altra per il tempo contiamo i minuti per partire.
Il cielo si apre pian piano e un pallido sole sta per spuntare in questa gelida giornata di settembre. Si parte forte, dopo aver inserito i punti sulla cartina militare della zona (del 1959...figuriamoci quanto è aggiornata) arriviamo al primo punto già più avanti di tutti, anche se il tempo di gara valeva molto poco rispetto a tutte le altre prove..prova di pronto soccorso con ferito truccato alla perfezione e medico che valutava il test dopo di che si doveva tracciare con abilità topografica un varco in un ipotetico campo minato su una cartina in scala della zona usando angolo e distanza fornite..
Si riparte e si sale fino a 1600m dove al secondo punto prende il via la prova di artiglieria. Test di valutazione sul tiro mortai, test sulla convenzione di Ginevra e prova pratica di scorta di personale della croce rossa in soccorso alla popolazione civile.
Si scende più a valle e al terzo punto prova esplosivi...obbiettivo minare e tranciare il pilastro portante di un ponte...Quanto esplosivo, di che tipo, come si mette, quanto profondo, che tipo di miccia e soprattutto quando devo correre. Fatto il test la prova pratica. Ponte vero, panetto di pongo con un bel petardo a miccia lunga, imbraco da roccia e su a scalare il ponte fino in cima, si passa sotto la luce e si attacca il panetto in completa sospensione...si accende la miccia e prima che scoppi si scende in doppia dalla parte successiva...Prova superata.
Ultimo punto della fase diurna e si arriva finalmente ai tiri, si spara con Beretta 98, carabina cx4 storm e fucile shot gun....praticamente una libidine...Il tempo di costruire un bivacco tattico per riposare un pò (ma si preferisce restare al sole) e poi si parte per la fase notturna in assetto tattico..
Armi soft air e tanta adrenalina, si sale su un VM italiano e via a pattugliare una strada sterrata sotto la sole luce di una splendida luna piena...Ignari di tutto i nostri unici ordini erano il pattugliamento e il disimpegno, ma all'improvviso ci ritroviamo la strada sbarrata e una imboscata in piena regola da parte di una squadra soft air...si combatte con tutto anche con i denti, raffiche all'impazzata e risposta immediata all'attacco, lo scopo era la valutazione di risposta sotto attacco nemico..che dire violenza pura..
Si rientra in caserma dopo gli ultimi km a piedi, doccia calda e qualche ora di sonno prima della sveglia. Colazione, alzabandiera e deposizione della corona di fiori al monumento ai caduti, quindi debriefing dove vengono spiegate tutte le soluzioni e atteggiamenti della gara..
Premiazioni con effetto sorpresa, niente classifiche esposte il vincitore lo si sa solo quando viene chiamato alla premiazione. E' stato un rientro sofferto ma voluto e sentirsi chiamare il proprio nome per la premiazione del primo posto assoluto è ancora più gratificante..
grazie Andrea per aver creduto in me è stato come sempre un vero piacere e onore far parte della squadra, un grande applauso anche alle altre due squadre di Vicenza che hanno partecipato dopo un'estate di duro lavoro, bravi ragazzi si è visto l'impegno e la voglia di combattere, un grande, ma grande complimento a tutta l'unuci di Schio, da cui devo solo imparare visto le innumerevoli vittorie che hanno collezionato fino adesso...che dire se non alla prossima
ciao a tutti
filippo

mercoledì 23 giugno 2010

60 E LODE


Siamo all'interno della manifestazione 100 e LODE, una bellissima gara podistica organizzata dal gruppo La Cerniera di Vicenza. Organizzare questa gara è stata una sfida difficile, la lunghezza e il dislivello sono di grande importanza, ma la sfida è stata raccolta da tantissimi atleti. L'anno scorso un pò per paura e un pò per questioni lavorative l'ho fatta a staffetta, ma quest'anno mi sentivo pronto per rischiarne almeno una parte. La formula è semplice, si parte tutti assieme e poi puoi scegliere il traguardo che vuoi, a 42km, a 56 o a 100. Sono tre gare in una in questo modo si ha la possibilità di assaggiare per gradi una vera e propria ultramaratona. Partenza da Caldogno in una mattinata leggermente velata, una partenza che ha dell'incredibile, quasi surreale rispetto a tutte le gare che ho fatto, siamo partiti piano...Ebbene si siamo rimasti tutti uniti per i primi km, 300 atleti (numero chiuso per questioni logistiche) che corrono come un grande serpentone lungo le strade già piene di passanti increduli..Si sale subito, si va da Castelnovo a Torreselle, non cè spazio per la pianura in questa gara, per poi salire ancora fino a Monte Pulgo. Qui sono nel gruppetto di testa, una decina di atleti con cui ho modo di imparare come si gestisce una gara così lunga.Si scende a Priabona per poi salire di nuovo senza tregua a Monte di malo, tutte salite che conosco molto bene per la bici...ma sempre dure per la corsa. Si prosegue verso Monte Magrè e poi su ancora al mitico passo dello Zovo. Siamo ancora assieme, gruppetto unito, il passagio al passo dello Zovo è al 30mo km. Sto bene la sensazione è quella di aumentare il ritmo di sentire l'adrenalina scorrere più forte. L'obbiettivo sono i 60km, un passo alla volta questa è la mia filosofia...chiedo agli altri quali fosse il loro obbiettivo e quasi tutti mi rispondono lo stesso mio, sono circondato da avversari...Entriamo nello sterrato e sento che è il momento di partire. Cambio ritmo e comincio a staccarmi. Acquisto subito vantaggio e già al passaggio a Rovegliana non vedo più nessuno dietro di me. Arrivo a Recoaro di buon passo ancora lucido per incrociare gli sguardi increduli delle persone che affollano le strade, salgo alle terme fino all'entrata per giungere al primo traguardo quello della maratona. Passo veloce e comunico che proseguo fino al prossimo traguardo. Scendo un pò giù per i tornanti delle fonti e poi mi immetto sulla strada della Gazza. Qui comincia il calvario sono gli ultimi 10 km, ma con più di 1000m di dislivello. La direzione è quella del monte Rotolon ai margini del torrente Agno, la strada è sterrata e ripida e le gambe cominciano a sentire la fatica. Ma non mi perdo d'animo e dopo aver attraversato il torrente mi aspetta un tratto di sentiero dentro il bosco fino a sbucare sulla strada asfaltata che va a Campogrosso dove mi aspetta l'arrivo. Si sale ancora, ma non mollo, mi accompagna un temporale estivo freddo e intenso, nebbia e ben 8°c di temperatura. Le condizioni ideali per correre.Ma alla vetta non manca molto, vedo il rifugio e la voglia di arrivare sale assieme alle mie gambe che non vogliono mollare..Arrivo tra gli applausi di tutti i presenti che nonostante il freddo e la pioggia sono fuori a vedermi.. Che gara, durissima ma ricca di soddisfazioni e di sentimenti. Le lunghe distanze mi piacciono e ora il primo traguardo è stato raggiunto ora tocca al prossimo
Ciao a tutti
filippo

mercoledì 2 giugno 2010

BRESCIA NO LIMIT RUN


Potevo correre una mezza maratona podistica più che normale? Macchè e allora eccomi alla seconda edizione della Brescia no limit run, ossia una corsa "survival" dove non basta solo correre, ma anche saper destreggiarsi con il bosco e gli ostacoli che trovi lungo il percorso..Naturalmente essendo survival ti devi portare a presso tutto quello che ti serve perchè l'organizzazione non ti fornisce nulla solo le indicazioni di dove andare...La partenza è stata alle 9.30, giusto un breve riscaldamento con qualche allungo e poi pronti in griglia di partenza in attesa del via...colpo di pistola e si parte, giro di lancio su strada di un km e poi iniziano i primi ostacoli per fare un pò di selezione, steccato di legno alto 4 m da passare a mò di gradini, balle di fieno da saltare, steccato basso da attravesare a passo del leopardo, letto di paglia infuocata e ancora balle di fieno, ho pensato :"si comincia bene"..Dopo nemmeno 2 km il cuore era già sopra soglia, la gola asciutta e il l'acido lattico che aveva invaso ogni muscolo del corpo...Mamma mia che sensazione, su consiglio del grande Andrea che aveva fatto la edizione precedente, son partito forte per evitare imbottigliamenti vari e infatti mi ritrovo nel gruppetto di testa....
Qualche km in asfalto e poi si entra nel gretto di una valle (ascitta) e la si percorre a ritroso, in mezzo ai massi, risalendo i muri che fanno da cascata all'acqua e tra le ortiche e rovi vari cresciuti abbondanti ovunque, all'uscita del gretto si corre nel bosco e si scende lungo un semplice sentiero, poi un centinaio di scalini e si sale sempre su sentiero ripidissimo e sassoso. Il cuore qui è a tutta e la fatica fa da padrona, ma si va avanti. Ancora discesa e proprio nel momento in cui sono al massimo della velocità inciampo su una radice e volo letteralmente con tanto di salto mortale fuori dal sentiero schiantandomi a terra in mezzo ai rovi..Che botta, veloce check up (in corsa) e vedo che a parte una forte botta ed escoriazioni varie posso proseguire. Altri scalini, ma questa volta sono 1000 (famosa scalinata della Maddalena), giù di nuovo verso la città e si risale fino al famoso castello medioevale, dove tra cunicoli rocciosi, scale, ancora scale e scalini di pietra si fa un su è giù esasperante...5-6 km di asfalto e si arriva al parco cittadino dove per chi era singolo come me tirava dritto di corsa mentre chi la faceva in team si fermava per un percorso di canoa. Ho il terzo 100 metri avanti, mi faccio coraggio e vado in allungo. Lo raggiungo all'uscita del parco e lo tengo per un centinaio di metri, provo un allungo e vedo che non reagisce e così tengo il ritmo sperando di arrivare con la stessa velocità alla fine..Così è un terzo posto meritato nonostante la caduta, ma contentissimo del risultato
Un ringraziamento particolare al team Veneto triathlon team capitanato dal prode Andrea, dove ha portato al terzo gradino del podio la sua squadra composta da Roberta e Mirco, grandissimi protagonisti alla loro prima esperienza...che dire il boccone l'abbiamo assaggiato e ci è piaciuto adesso si continua...
ciao a tutti
filippo

TAPPA DA GIRO D'ITALIA


Finalmente qualche giorno di meritate ferie, ma invece di fare un pò di relax pronti a sfruttare una bellissima giornata di sole e organizzare un giro in bici da tappa del giro d'Italia. Ritrovo sotto casa alle 7 di mattina, 8 ciclisti pronti a tutto e allora via direzione Verona..Passando per Soave e San Martino abbiamo transitato lungo le vie del centro di Verona per poi prendere direzione Lazise. Subito il vento c'ha fatto capire che oggi comanda lui, costante ma forte allo stesso tempo, comunque con la nostra calma a Lazise ci siamo arrivati per prendere la strada statale Gardesana Orientale direzione Riva del Garda. Siamo passati per la mitica città di Bardolino, famosa per il suo triathlon, poi Torri del Benaco e quindi Torbole. Abbiamo costeggiato un bellissimo lago di Garda reso molto mosso dal forte vento che abbiamo avuto naturalmente contrario per tutto il percorso..
Tappa doverosa al bar per un caffè al volo e un panino, giusto il tempo di mangiare qualcosa e fare il pieno delle borracce...e da qui si inizia a salire, panoramica che da Torbole va a Mori, 3 km di puro godimento, partenza tranquilla ma sempre salita è...poi ciclabile fino a Rovereto, la statale era troppo trafficata, giusto un piccolo inconveniente con qualche km in più per un ponte in manutenzione, ma di sicuro non c'hanno spaventato...Arrivati al centro di Rovereto pausa alla fontana solo per il rifornimento e si comincia a salire, Vallarsa direzione Pian delle Fugazze..27 km di salita a tratti dolce a tratti un pò meno, ma si sale costanti sempre sotto un bellissimo sole caldo al punto giusto..Il passo Pian delle Fugazze era il primo traguardo quello successivo era il passo Campogrosso..
Altri 7km di salita dopo il primo traguardo, ma ormai il più era fatto, l'aarivo a Campogrosso segnava la fine della salita e in teoria delle sofferenze...
Qui il panino e la birra erano d'obbligo, c'è chi c'ha aggiunto anche un paio di gelati o la fetta di torta, ma caspita avevamo speso tanto di energia...Caffè (lasciati pagati dal prode Marco che ringraziamo) e poi via in discesa direzione casa...un giro stupendo ringrazio tutti per la compagnia con la speranza di ritrovarci presto per un altro bel giro
ciao a tutti
filippo

martedì 18 maggio 2010

GARETTA DI MTB


Ritorno agli esordi, ovvero la mia prima passione. Siamo a Piana di Valdagno dove ha sede uno dei più famosi ciclo club del paese, il Velo club Piana per l'appunto. Organizzatore quindi della manifestazione, la gara si è svolta tra i boschi e i prati del posto, un percorso breve, nervoso e completamente ricoperto dal fango visto le abbondanti piogge della settimana. Partito da casa in bici per un buon riscaldamento sono arrivato in zona poco prima della partenza e appena messo il numero sulla bici ero già in pole position pronto per la partenza. Son partito in ultima batteria con la categoria dei non tesserati, visto che la gara era udace, a 2 min di distacco da ogni batteria suddivise dalle fasce di età. La partenza come sempre da formula uno e così dopo 200 m già mi trovavo sulla prima salita con il cuore in gola e in carenza di ossigeno. Non c'era un metro di pianura, discese molto tecniche in mezzo ai sentieri e tanto ma tanto fango. Questa del resto è la mtb, una sfida anche contro la natura, con i suoi ostacoli e le sue insidie, come il groviglio di rovi e ortiche che ho debitamente abbracciato a metà del secondo giro, finendoci dentro purtroppo per un piccolo errore tecnico.....
Due giri di pura fatica per un totale di 25 km, ma tanta soddisfazione e tanta allegria per tutti i partecipanti. Ottimo allenamento in vista anche di qualche triathlon con la mtb. Ringrazio ancora il Veloclub Piana per l'ottima organizzazione e la completa riuscita della manifestazione..
alla prossima
ciao a tutti
filippo

domenica 9 maggio 2010

OGNI TANTO CI SI DIVERTE ANCHE CON LA MTB



E' stata una settimana di pioggia, vento e freddo, insomma un ritorno all'inverno...l'allenamento con la bici da corsa è sempre un trauma se piove e allora dopo la lavata presa di corsa venerdi mi son detto :" perchè non si esce con la mtb?" E allora eccomi qua a girare per i sentieri fangosi delle mie colline, in mezzo ai bochi e agli innumerevoli ruscelli formatisi dalle abbondanti piogge della settimana. Il tempo è stato abbastanza clemente, a parte un leggero venticello fresco il sole è rimasto in vista per tutto il pomeriggio e così mi son buttato sui vari percorsi delle tante gare che fanno qui in zona. Ho cercato invano di restare pulito, ma dopo la prima pozzanghera tutta la buona volontà è svanita, così fango e terra sono diventate un tutt'uno con la mia bici e le mie gambe. Dopo essere salito in località Piana mi son buttato verso Castelvecchio dove ho girato per il percorso della gara di Cerealto, giro piuttosto impegnativo e direi anche abbastanza tecnico, livello di difficoltà reso ancora più elevato dal fatto che tutto il terreno era un lago di fango, scivoloso e decisamente instabile.
Tenere a bada la bici era proprio un'impresa, sia nelle salite dove la ruota aveva a malapena un pò di grip, sia nelle discese dove andava ovunque come un cavallo inbizzarrito....
Infatti al primo sentiero la ruota anteriore si è piantata in mezzo ai sassi sommersi nel fango facendomi volare a mò di angelo nel prato trasformato per l'occasione in una laguna boschiva...dopo una sana risata ho fotografato la bici per immortalare il volo...e come direbbero la maggior parte dei bikers, cose che capitano...
ciao a tutti
filippo

martedì 4 maggio 2010

70.3 DI BARBERINO DI MUGELLO

Siamo in piena terra toscana famosa per i grandi vini e le gustose costate fiorentine, tutto "materiale" proibito prima di una gara di triathlon o almeno così dice la Bibbia dell'atleta. La prospettiva della gara era decisamente per chi invece mangia pane e bicicletta vista l'altimetria e la difficoltà del percorso, reso ancora più difficile da una giornata di pioggia, vento, freddo e pure nebbia..Eh si il meteo c'ha fatto lo sgambetto fin dalla partenza, solo un pò di tregua nella corsa, ma alla fine di acqua ne abbiamo presa davvero tanta.
A nuoto la solita sofferenza del resto non ne uscirò mai vivo in vita mia e quindi ci rinuncio, esco nella media e parto sicuro di fare una grande frazione in bici...Montecarelli, passo della Futa, stabilimento dell'acqua Panna (che non è il nome della salita che c'era, ma non mi ricordo come si chiama) giù a Barberino e ritorno sulla strada principale..3 giri da 30 km per quasi 2000m di dislivello. Discese bagnate a 60km/h da adrenalina pura, avevo già pronosticato un recupero da campioni e invece alla fine recupero solo una mazzata fra i denti di quelle che ti fanno tremare per bene...quando entro in zona cambio vedo un sacco di bici già posizionate segno che tanti atleti erano già partiti di corsa...
parto con i piedi congelati, una sensazione davvero unica, la corsa nonostante tutto è abbastanza fluida e tengo un ritmo discreto..percorso interamente sterrato di 3 giri da 7 km, il meteo ci da un pò di tregua con una pioggerellina fine alternata a dei momenti di leggera brezza ma si continua a correre.
Il tifo di tutti è altissimo, a ogni passaggio sento solo le voci degli amici che mi incitano
alla grande e la sofferenza passa in secondo piano...chiudo la mezza in 1h e 23m, 19° assoluto
in una gara veramente difficile e piena di sorprese.
Ringrazio tantissimo il Modo e Barbara che mi hanno ospitato nella loro bellissima casa
assieme a Gastone, Giuditta e Ernesto, i tre bellissimi bassotti che ci hanno tenuto compagnia
per tutto il week end. Ringrazio l'organizzazione per la gara rigorosamente gestita, e tutti
i partecipanti per aver sfidato ancora una volta il tempo in una condizione climatica davvero difficile

ciao a tutti
filippo

lunedì 19 aprile 2010

UN LUNEDI DA 160KM


Finalmente un pò di sole, dopo tanta pioggia oggi si comincia a vedere la primavera....è lunedi e come tutti i lunedi che precedono il primo giorno di notte al lavoro, si fa il lungo in bici...turno dei ciclisti al completo, si parte alle 9, orario mediato tra tutti visto le temperature mattutine ancora un pò rigide, si prosegua alla volta di Arzignano per passare a Lonigo e quindi la famosa salita delle Acque. Si scende sotto la dorsale berica per raggiungere dopo un pò di pianura il paese di Sossano dove la tappa del caffè è sacrosanta. Si riparte alla volta di Barbarano, quindi Nanto e la bellissima salita degli ulivi. La strada è una salita classica tutta sotto il sole dove numerose piante di ulivi la costeggiano per buona parte del percorso...
L'arrivo a Nanto è regolare, scendiamo poi lungo la dorsale fino al lago di Fimon per riprendere un'altra delle salite più famose e gettonate della provincia...la Militare
Si prosegue verso Sovizzo per poi proseguire per Isola e il passo Xon..ultima salita, la più dura, ma si sale con passo regolare e dopo una buona barretta per recuperare un pò di energia si scende in quel di Recoaro per il ritorno verso casa
Alla fine il computer della bici segna 160km, una bella scampagnata considerata la gara di corsa fatta ieri, dove ho dato anche l'anima per la corsa...un grazie a tutti, pronti per organizzare il prossimo sempre che il tempo ci assista
ciao a tutti
filippo

domenica 18 aprile 2010

PURO 10000

Runners team di Zanè e il negozio di articoli sportivi Puro Sport sempre a Zanè hanno organizzato la prima edizione di Puro 10000, una classica cittadina di appunto 10km. Non potevo mancare a questa occasione, purtroppo il tempo non è stato clemente e durante tutta la mattinata è stata una pioggia continua. Ma non sarà certo un pò d'acqua a fermare 400 runners pronti a tutto. La starting list è bella tosta, molti nomi importanti, fra cui anche qualche amico con cui condivido felicemente quattro chiacchere prima della partenza. Una mezz'oretta di riscaldamentp è quella che ci vuole, l'aria è tutt'altro che calda, qualche allungo di rito e il motore è pronto. Ultimi ritocchi all'abbigliamento e le scarpe e anche il resto è pronto. E' giunta l'ora si va in griglia....il classico colpo di pistola e si parte.
Inutile dire che la partenza è stata da 100m piani (almeno per me), ritmo subito elevato i primi erano già avanti alla grande poi dopo un paio di km i vari gruppetti che si erano formati correvano regolari. Le gambe giravano bene le sensazioni erano buone, il ritmo è stato regolare per tutti i km, il crono segnava il passaggio a 3:30 min/km secondo più secondo meno, dipendeva dalle asperità del percorso in alcuni punti era molto tortuoso in altri invece piuttosto veloce. Mi stabilizzo con il gruppetto assieme all'amico Mirco, lo teniamo fino al settimo km e poi vedo Mirco allungare il passo quel tanto che basta per staccarsi leggermente. Sia le gambe che la mente vogliono che allunghi e così sia..Prendiamo spazio dal gruppetto dietro e fino all'arrivo arriamo soli. L'allungo finale di Mirco però mi lascia senza parole (e senza fiato) segno che mi manca ancora un pò di allenamento e esperienza per riuscire a combattere anche nelle volate finale. Grande gara e grande manifestazione...Podio da campioni per Stefano e Mirco, e per tutta la polisportiva Valdagno alla quale vanno i miei più sentiti ringraziamenti e complimenti, Grazie allo speaker Marco sempre pronto a grandi presentazioni e un grazie a tutta l'organizzazione che ha reso bellissima questa giornata. Un'ultimo particolare ringraziamento a Paolo, Antonio e Lucio di PURO SPORT che con i loro prodotti e consigli mi fanno sempre gareggiare al top..
grazie a tutti
ciao filippo

lunedì 12 aprile 2010

GRANFONDO DI VALDAGNO...CHE GRAN FATICA


Classico appuntamento di primavera, arrivata ormai alla sua 12ma edizione, la granfondo di Valdagno apre la stagione ciclistica della vallata. Famosa per il suo percorso pieno di salite è l'obbiettivo primario per molti ciclisti della zona, c'è addirittura chi sostiene di aver già fatto metà stagione una volta portato a casa un buon risultato qui in questa gara..finalmente un pò di sole comincia a scaldare, ma quando si tratta di bici il maltempo è sempre in agguato. Vado a ritirare il pacco gara il sabato pomeriggio, quattro chiacchere di rito ci stanno sempre anche se ormai la risposta alla domanda "come va?" è sempre la stessa...."non sono in forma". Penso sia ormai automatico di ogni ciclista non far capire il proprio stato di forma , ma ormai i giochi sono fatti e solo una buona dormita e tutto ciò che ci divide dalla partenza. Alla sera arriva puntuale il temporale, freddo pioggia e vento irrompono il cielo stellato e al mattino mi sveglio con una temperatura vicino ai 5 gradi e con la pioggia che non voleva smettere. La voglia era quella di tornare a letto, ma visto che qualche speranza di rasserenamento c'era mi son cambiato e son partito per il posizionamento in griglia..2300 al via, una vera e propria mandria inferocita, 100 metri dopo il via e già il cuore era alle stelle. Tanta salita e dopo ancora tanta salita....Anche il tempo variava come la strada a tratti è uscito pure il sole, verso la fine però la pioggia è stata inevitabile e proprio nella parte più difficile il meteo ci ha riservato perfino un pò di grandine giusto per dare quell'ultimo tocco di sofferenza che mancava. Infatti all'inizio dell'ultima salita ci aspettavano 13 km di strada di montagna, una strada tortuosa e a tratti anche sconnessa, l'arrivo era a ca 900m di altitudine...che freddo, la discesa poi sotto la pioggia è stata difficile e pericolosa..ma il pericolo è il mio mestiere e così visto la vicinanza dell'arrivo mi son buttato.Passato il traguardo, ghiacciato alla grande, ho proseguito subito per la via di casa, la voglia di una doccia calda era più grande di quella del ristoro finale...Grande partecipazione di tutti, indipendentemente dalla posizione di arrivo è stata una bella pedalata all'insegna della fatica e da buoni sportivi ci daremo battaglia anche alla prossima edizione
ciao a tutti
filippo

giovedì 11 marzo 2010

LA STAGIONE E' INIZIATA...

Siamo ad Arcugnano per l'esordio di questa nuova stagione, con in programma il duathlon su distanza sprint. Si gioca in casa e non si può certo mancare. L'adesione è alta per questa prima edizione, lo scenario è stupendo nonostanze un vento di bora freddo e insidioso fin dalle prime ore del mattino. La squadra è pronta, riunita dopo tanto tempo anche con il grande YOYO, felicissimi e sorridenti per questo evento sportivo. La preparazione per il duathlon è unpò meno onerosa di quella del triathlon, il dilemma restava solo come vestirsi visto la temperatura rigida e il vento forte. Bisognava affrontare la salita del Rapasso, corta ma insidiosa e quindi la lunga discesa verso la Militare per il rentro, si rischia così la ghiacciata.

Porto la bici in zona cambio e preparo tutto per la partenza, azzardo i pantaloncini corti, ma come maglia scelgo l'intimo in windstopper, meglio non rischiare. Riscaldamento tranquillo sul percorso gara giusto per fare un pò di ricognizione, il vento mi fa subito capire che oggi la farà lui da padrone...è freddo, troppo freddo per una giornata di marzo baciata dal sole come questa. Il tempo di riflettere è finito, pronti a partire...
Fischio di partenza e via, naturalmente la partenza è da formula uno, mi limito a partire forte ma non a tutta, con il raffreddore che mi ritrovo non volevo rischiare un ritiro dopo 500m, resto con un gruppetto per i primi 2 km poi vedo che la forma non è così male e decido di allungare per prendere il gruppetto successivo. Del resto non si poteva restare scoperti, il vento mi avrebbe fatto faticare molto di più...meglio la scia...


Che fatica, ma i 5 km volano alla grande. Via di bici più veloce della luce, ma che freddo. Siamo in quattro e con cambi regolari arriviamo all'inizio della salita. Corro in casa questi percorsi li conosco perfettamente e sapevo che la salita partiva subito di brutto. Ca 3 km di sofferenza, ma salgo regolare resto nel gruppetto. Verso la fine forzo il ritmo un pochino giusto per scollinare in testa

Conoscendo la strada volevo condurre la discesa, cosa che comunque mi hanno lasciare fare da subito visto che correvo in casa. Siamo scesi fortissimi evitando così rientri da parte di altri gruppetti che stavano incalzando alla grande...ultimo cambio un pò impacciato per via dei lacci delle scarpe, ma si parte per l'ultima frazione di corsa..i primi metri, nonostante anni di gare e di cambi, il fisico ti fa capire quanto male sta, è restio a questo genere di fatica, a questo sforzo disumano, ma è la gara, stringo i denti e proseguo. Riesco a superare un paio di atleti, ma non di più ormai la classifica finale era fatta..Taglio il traguardo in apnea, non avevo piùla forza di respirare, un coro di voci mi accoglie festoso con un grandissimo tifo (che bello), e il buon Pier da grande ciorman mi ricorda gli insegnamenti del nostro guru e quindi di continuare a camminare appena si taglia il traguardo anche se si sta per morire, al limite muori camminando..Grande giornata e una buona gara, l'esordio è stato un pò zoppo, ma vedremo di migliorare. Ringrazio tutti come sempre per il tifo e l'ottima compagnia, e ringrazio una splendida organizzazione data dal triathlon Padova, che saluto e auguro di organizzare ancora con questi livelli tutte le sue future manifestazioni, nella speranza di una seconda edizione per l'anno prossimo

ciao a tutti

filippo

giovedì 7 gennaio 2010

CHE LA STAGIONE ABBIA INIZIO....

E' inverno, la bella stagione e i ricordi hawaiani ormai sono solo un sogno, adesso il nemico da combattere è il freddo, la neve e il gelo...meglio farseli amici quindi e allora via con la mtb in giro per i boschi e le colline in cerca di sterrati facili, ma sempre lontano dal traffico e dal caos urbano. Si parte in tarda mattinata, giusto per aspettare che il sole scaldi un pò l'ambiente, qualche chilometro di ciclabile giusto per scaldare le gambe e poi si sale lungo tutta la dorsale in quel di Cereda per proseguire verso Faedo e Cima. Il nome è tutto un programma e lungo le strade dapprima trovo solo del ghiaccio, ma poi un manto di neve ricopre tutta la carreggiata rendendo il percordo difficile e impervio..grande prova di equilibrio e coraggio, anche se devo essere sincero i tratti più difficili soso stati quelli di asfalto e ghiaccio e non quelli sterrati con la neve...
Discese con la D maiuscola per gran parte del percorso, poi una volta sceso a valle mi aspettavano una ventina di km per tornare a casa..Bell'allenamento, in attesa delle prossime nevicate, la voglia di una ciaspolata c'è sempre nel frattempo corsa e mtb sono sempre i protagonisti..


Al prossimo allenamento

ciao a tutti

filippo