martedì 25 ottobre 2016

Si può vedere la madonna anche senza andare a Lourdes

Tonezza del Cimone ore 7.00. Parcheggio semi deserto nella più assoluta oscurità mattutina, cielo coperto da nuvole minacciose di pioggia e freddo. Premesse fondamentali per la 5a edizione della Strafexpedition, corsa trail sulla distanza di 25km per 1200m di dislivello. Tema storico centrato sulla grande guerra che ha visto proprio in queste zone un susseguirsi di aspri combattimenti tra l'esercito italiano e quello austriaco. Ma torniamo alla nostra fredda mattinata pre gara, seguita dal ritiro pettorale e dai riti voodoo che ogni atleta si appresta a rispettare prima della agognata partenza. La sveglia prima dell'alba si fa sentire e le sensazioni di stanchezza non sono certo un buon presagio, ma l'adrenalina da ansia da prestazione controbilancia egregiamente il tutto. Sistemazione pettorale, cambio rapido in tenuta gara e warm up degno di una gara di formula uno...8.30 precise si parte! inizio tranquillo, giusto quei 200m piani per confondere gli atleti e poi si sale, si sale, si sale ancora...e ancora. Direttissima sul monte spitz (1700m slm) con passaggio rasente sotto la croce e cioccolatino premio offerto dagli alpini.
E' ora di scendere, di trasformare i tacchetti delle scarpe in perfetti artigli affilati, le pietre umide e sporche di terra sono come saponette. Il rischio di caduta è alto, ma dalla velocità con cui scendiamo nessuno bada  a tale rischio. La fatica si sa annebbia la percezione del pericolo, prevale soltanto la sfida, la voglia di vincere. Il più delle volte va bene, capita però anche l'inconveniente tecnico, quello che ti fa conoscere il sapore del dolore e se va male pure l'odore di disinfettante della sala di aspetto del pronto soccorso...ma stavolta non è ora, si continua a correre e a rischiare. Finalmente un pò di bosco, relax per i muscoli e per la mente, mangia e bevi (come usualmente si chiama in gergo il sali-scendi lungo i sentieri boschivi) che ci porta lungo panorami stupendi dai colori autunnali. I km passano, ma la stanchezza si fa avanti inesorabile. Qualche gel energetico per sopperire al fabbisogno agonistico, pronti per la seconda ascesa. Il monte Cimone ci aspetta e il suo ossario in vetta pure. Puntuali iniziano le visioni mistiche associate al classico dolore alle gambe da acido lattico..incontriamo tanti marciatori del nordic walking che stavano affrontando la traccia a loro riservata per la finale del campionato italiano a circuito. Finalmente si arriva all'ossario, giro a 360° e si torna indietro per un sentiero parallelo a quello di risalita..
Il gps dice 18km fatti, dai che ormai ci siamo!!! (magra consolazione, ma utile per la mente). Continuo sali-scendi per la parte finale, gruppetto sempre compatto. Nessuno molla, nessuno rallenta nonostante la fatica. Il trail è una disciplina della corsa molto dura, la testa deve rimanere sempre concentrata sul sentiero, un passo falso può essere causa di una caduta rovinosa o peggio. Ma oggi tutto risponde a dovere e quindi si va avanti..Ultimo km e giustamente traguardo a vista, ma le frecce che indicano il percorso mostrano una direzione leggermente diversa da quella della fine..ahimè ciliegina sulla torta giro largo attorno al campo da calcio e relativo parcheggio. Ma ci siamo, sprint finale e passaggio sotto l'arco dell'arrivo...mamma mia che tirata, tosto il percorso, toste le condizioni del terreno e tosto il livello dei concorrenti. Concludo con un quinto posto assoluto, meglio sicuramente delle mie aspettative, visto la alternanza dei periodi di allenamento con altrettanti di ferma causa lavoro, mi ritengo più che soddisfatto del risultato, non tanto della classifica, ma della resistenza che il mio fisico è riuscito a tenere fino alla fine. Onori a Francesco Rigodanza vincitore indiscusso, con cui ho avuto modo di scambiare qualche battuta durante il primo km per poi vederlo accelerare in salita come se per lui la gravità fosse soltanto un concetto astratto..Onori al nostro gruppo Runners team Zanè che ancora una volta raccoglie un fiume di successi. Onori alle mie gambe che mi hanno portato alla fine di questa ennesima e bellissima avventura, infine un grazie a tutto lo staff che ha organizzato questa bellissima manifestazione e che hanno sopportato questa orda di corridori pronti a darsi battaglia fino alla fine..
ciao a tutti
Filippo