domenica 18 marzo 2018

ultrabericus 2018

Una sola parola accomuna questa edizione dell'ultrabericus...fango, tantissimo fango. Meteo avverso fin dai giorni antecedenti alla gara, tanta pioggia e terreno ormai saturo di così tanta acqua, che però non è riuscito a fermare più di mille temerari atleti, che hanno preso il via puntuali alle 10 in piazza dei Signori fronte Basilica Palladiana. Ma partiamo dal mattino presto, dove si inizia a respirare l'aria della competizione già durante la colazione. Il dubbio amletico resta sempre lo stesso:" ho mangiato troppo, o troppo poco?" Oramai la mia colazione è abbastanza standard, porridge di avena con delle proteine in polvere, fette biscottate di segale con burro di arachidi, marmellata e tisana allo zenzero. Il ritrovo pre-gara è al patronato Leone XIII in pieno centro a Vicenza, dove ha sede tutta la logistica pre e post gara. Un'oretta di relax in palestra al caldo dove trovano spazio le ultime preparazioni accompagnati dai vari riti voodoo che risiedono in ognuno di noi. Anche qualche chiacchiera conviviale e scherzosa ci si scambia tra questo momento di attesa e lo start, anzi devo proprio dire che l'ambiente del trail running oltre a essere molto amichevole facilita la serenità e il rilassamento spezza tensione prima di ogni competizione. Ma arriva il momento tanto atteso, mi incammino verso la start line, spunta, controllo materiali ed entrata in griglia, rigorosamente sotto una pioggia leggera ma incessante. Ore 10 in punto, colpo di pistola e si parte.  Auto in testa a fare da pacer, probabilmente però l'autista non aveva cognizione di cosa volesse  dire correre e tra le suggestive vie del centro sfrecciava  sopra i 20km/h. I primi naturalmente tenevano il ritmo come del resto il gruppetto di temerari, spinti dalla foga suicida, che seguiva poco dopo. Salita di monte Berico e poi dentro il bosco per iniziare il vero e proprio trail running come da copione. Si capiva subito l'andazzo della gara, scarpe pesanti e piene di fango, preludio di una giornata condivisa tra la nomina di nuovi santi in paradiso e il ripasso di quelli già esistenti. La mia tattica era chiara, partire senza esagerare e tentare una progressione da metà in poi. Prima parte che ho eseguito da manuale, infatti arrivo a circa metà percorso, più esattamente all'eremo di San Donato, dove denoto una certa e insolita freschezza muscolare, segno comunque del ridimensionamento del rischio nelle discese, rese veramente pericolose dal fango e dalla pioggia. Subito i complimenti al team ultraberici che hanno balisato alla perfezione il percorso, aggiungendo anche delle corde nei punti più difficili. Partito molto leggero, chiaramente il materiale obbligatorio, qualche barretta e della frutta disidratata. Sicuro di poter fare affidamento ai ristori che, infatti, si sono presentati forniti di tutto e di più anche per i più esigenti, addirittura vegani come il qui presente. Ho tenuto sempre presente la regolarità nel bere e nel mangiare anche se nella parte finale lo stomaco era restio nel ricevere ancora cibo, ma pregandolo un pochino non si è certo tirato indietro...Devo dire che i chilometri sono passati abbastanza velocemente e al 40mo sono arrivato mentalmente veloce.
Qui iniziava la gara vera e propria. Chi ha chiesto troppo nella prima parte adesso dovrà combattere con la fatica e il dolore, che diventeranno sempre più intensi man mano che passano i chilometri. Io stavo bene, segno che non avevo chiesto troppo nella prima parte, così cambio passo e inizio a tirare di più nelle discese e nei tratti pianeggianti. Tratti in salita invece sempre regolari senza forzare troppo. Il passaggio all'ultimo ristoro non ha tardato a presentarsi, sapevo che restavano le ultime tre salite e poi il tratto cittadino all'arrivo. Ho trangugiato tre bicchieri di the caldo senza esitare, qualche dattero e poi via. Ultimi sforzi, le gambe si sono fatte pesanti, ma la consapevolezza del traguardo ormai vicino ti fa trovare le ultime energie per resistere, si ritorna quindi al santuario di Monte Berico e poi scalinata (a scendere) fino alla periferia del centro cittadino. Nessuno davanti e nessuno dietro, in completa solitudine con me stesso e la voglia di arrivare. Si intravede la storica Basilica Palladiana dove mano nella mano con la mia Irene ho passato il traguardo felice e contentissimo accompagnato dalla incessante pioggia della giornata. A coronare questa splendida giornata è stato il cronometro che ha segnato ben 10min in meno rispetto al mio precedente personale facendomi chiudere in 11ma posizione assoluta. Un ringraziamento doveroso va alla ditta K-pulse che con tutto lo staff mi hanno confezionato la divisa su misura, provata e testata appositamente per ricercare la perfezione nei materiali e nella costruzione. Un grazie a Diego Caldieraro per le fotografie ( www.diegocaldieraro.it ), ad Arianna per il supporto logistico e la simpatia, a tutto lo staff e volontari che si sono sorbiti una giornata intera di acqua per dispensare cibo, bevande e tanta pazienza. Infine grazie alle mie gambe e al mio cuore che a 45 anni suonati non ne vogliono ancora sentire di mollare..
alla prossima
ciao a tutti
Filippo

martedì 16 maggio 2017

SALOMON TRAIL RUNNING CONTEST

 Domenica mattina, splendida giornata di sole, temperatura ottimale e tanta voglia di correre. Il tempo di una buona colazione e poi si parte, direzione Faedo dove il SALOMON TRAIL RUNNING CONTEST mi aspetta. Evento voluto e nato dalla mente dei ragazzi di trailproject, in collaborazione con purosport e salomon. Un'occasione importante per chi come me desidera toccare con mano e provare tutto quello che serve oggi nel trail running. Ebbene si, oggi i vari brand offrono tantissimi prodotti sul mercato sportivo, forse fin troppi. Questa situazione provoca indecisioni, dubbi e perché no anche tanti errori. Oggi il trail non è soltanto corsa, è uno studio continuo di materiali, accessori ed equipaggiamento fatto su misura in base alle esigenze dell'atleta. Partiamo dal basso, le scarpe. Ammortizzate, morbide, stabili, protettive, leggere, sensibili, con grip, waterproof ecc ecc. andiamo a salire, calze compressive, pantaloncini compress o comodi, maglietta attillata o canotta, cappellino o bandana, zainetto o cintura, manicotti, gps e integratori. Mamma mia sembra la lista della spesa di una spedizione in antartide. Eppure è la realtà di oggi, ogni tipologia di gara è a sé  e tutto cambia di conseguenza. Ma torniamo a noi. Salomon ha offerto questa opportunità, provare tutti i materiali possibili, dove? esattamente in un trail running contest con percorso da 10km e 300m D+ perfettamente segnato. Per quanto possa un negozio offrire la possibilità di provare questi materiali nulla sarà mai cosi veritiero come una reale prova direttamente su un percorso gara, perché nulla mancava al percorso test che avevamo a disposizione. Si parte dallo stand del bravissimo Matteo Bertazzoni, fornito con tutti i materiali che servono per il perfetto trail runner modello. Gli chiedo un paio di scarpe ammortizzate a sua discrezione e mi offre le SALOMON SENSE PRO MAX. Calzata molto comoda e subito la sensazione è stata quella di una scarpa ben ammortizzata e protettiva..quindi si parte per il primo giro. Sento subito un'ottima sensazione, la stessa provata appena indossate. La conferma è quella di una scarpa ben bilanciata e morbida dove anche il terreno più sassoso non infastidisce la pianta del piede, perché l'ottima soletta assorbe benissimo le asperità. Non mancava certo il fango sul percorso test e quindi anche il grip viene testato egregiamente. Spingo in discesa e anche qui l'appoggio risulta sicuro nonostante i cambi veloci di direzione. Rientro alla base e mi complimento per l'ottima calzatura, ma come un bambino che ha a disposizione tanti giochi non vedo l'ora di provarne un altro. Questa volta mi consiglia le S-LAB SENSE ULTRA 2017..
Scarpa long distance per trail impegnativi. Decisamente più leggera e reattiva fin dall'inizio, ma bando alle ciance..è ora di correre. Solito giro fatto al contrario tanto per variare un po'. La bellezza di questi contest è proprio quella di provare i vari materiali sullo stesso percorso, un confronto diretto e preciso che non lascia spazio a eventuali dubbi. Anche questa scarpa conferma le mie prime sensazioni, molto agile e sensibile, a mio parere fin troppo per le distanze ultra. Io sono convinto che maggiore è la distanza da percorrere e maggiore deve essere il confort e la protezione, anche se si va a discapito del peso. In un trail di 20-25km restiamo freschi e veloci fino alla fine, ma dai 40km in su le cose cambiano. Negli ultimi km la corsa diventa pesante e le nostre povere ginocchia devono sopportare più peso, una scarpa ammortizzata ci protegge e attutisce i colpi..Comunque ottimo grip e risposta alla spinta, quindi anche questa S-LAB SENSE ULTRA convince proprio, anche i più esigenti. E' ora di terzo tempo perché come ogni manifestazione che si rispetti la birra non può mancare, come la pioggia che puntuale è arrivata nel primo pomeriggio a rompere le uova nel paniere. Concludo con i doverosi complimenti a tutta la macchina organizzatrice, ai ragazzi del trailproject, a puro sport culture con Roberto e Remo, a Moreno e Matteo che hanno scelto e balisato un perfetto percorso test. Grazie a Matteo e SALOMON  per la bellissima opportunità ricevuta, ora posso dire che le idee sono più chiare...
ciao a tutti
filippo

mercoledì 28 dicembre 2016

SCHIO ULTRA JUNGLE ED. ZERO

 Martedì 27 dicembre, ore 7.00 della mattina. La città di Schio è ancora silenziosa, il weekend natalizio è appena passato, panettoni e spumante a profusione come da perfetta tradizione italiana e ora spinti dai rimorsi delle troppe calorie ingerite, siamo pronti a questa nuova sfida trail denominata ULTRA JUNGLE edizione zero. La verità è che quando si parla di Summano Cobras i trail runner della vallata accendono i radar e affilano le lance, ma quando c'è aria di novità della stagione organizzata dai Summano Cobras allora scatta la modalità "pilota da caccia" ready in five, ossia in cinque minuti si deve essere pronti a partire. Ebbene si, dopo il già rodato Schio city jungle per il 2017 i bravi Cobras hanno ben pensato di inserire anche una edizione ultra, ovvero 47km con 3000m di dislivello, il tutto in modalità rigorosamente jungle, ovvero è l'atleta che si deve adattare all'ambiente e non viceversa.
I patti erano chiari fin dall'inizio, esame di coscienza prima di accettare, andatura media adatta un po' a tutti, autosufficienza alimentare e idrica, tanta voglia di divertirsi e terzo tempo finale dove l'unico integratore salino permesso è la birra (a tal proposito scatta un doveroso applauso, con tanto di assoluta ammirazione, al Cobras Paolo Franco che senza colpo ferire sfoggiava una applicazione per il suo gps da polso per il calcolo automatico delle pinte di birra guadagnate in base allo sforzo fatto...chapeau).
La prima parte è rigorosamente urban, poche vie del centro, qualche scalinata per scaldare le gambe e si entra in modalità trail..il sole annuncia il suo arrivo e l'anomala aria calda di questo fine dicembre scende dalle montagne per l'effetto della cosiddetta inversione termica, omni presente in questi ultimi giorni dell'anno. Il concetto base di questo trail è la storia della grande guerra, tutti i monti che ci circondano portano ancora i segni dei due conflitti mondiali, ci sono ancora trincee e forti che sovrastano le vallate. Ristrutturati di recente offrono un viaggio a ritroso nel tempo più unico che raro.
Primo tra tutti il forte Enna, maestoso e pieno di gallerie, perfettamente conservato e agibile all'interno. Passiamo quindi tra le varie stanze e dopo aver ammirato il panorama dalle altissime mura si prosegue in direzione Posina...Si sale lungo la dorsale della valle del Pasubio e gli scorci panoramici si susseguono freneticamente, abbagliati da un bellissimo sole color arancio invernale.
Tante le foto di gruppo, del resto oggi è anche una ricognizione del percorso e noi da bravi "occhi" scrutiamo e fotografiamo per un reportage perfettamente dettagliato.
Ma quando arriva il tempo di correre si corre senza scuse, dai tratti di sotto bosco agli sprint per arrivare in tempo prima dell'autoscatto del telefonino..(ma non sempre si riesce, del resto gli anni passano e non posso certo pretendere di avere ancora la gamba dettata sui 5 sec di countdown, la prossima volta Pippo meglio che selezioni i 10..ehm 15 sec..). Ci divertiamo, lo spirito è al massimo, non si sente un lamento, ma soltanto risate e complimenti...che gruppo. Ma si deve anche proseguire e quindi avanti con la marcia, il cammino è ancora lungo. Mi alterno ai filmati con il buon Alvin, altro Cobras con cui ho l'onore di condividere tantissimi aspetti topografici, perché il trail è anche questo, saper leggere una cartina e trasformare un pezzo di carta colorato in una rappresentazione reale per gli occhi di tutti. Mi indica un monte, una cresta di rocca che si eleva solitaria a fianco del monte Novegno.."sei mai stato la?", mi chiede.."quello è il monte Caliano, ci passiamo giusto a fianco". Come dire non è sulla traccia, ma una capatina la si può fare..E noi obbediamo, arrivati ai piedi della vetta con balzo felino saliamo per la foto di rito.
Panorama indescrivibile, certi paesaggi si devono vivere in prima persona...Si scende e si risale, monte Rione con relativa sosta alla malga per un sudato panino con la soppressa e relativo the caldo, Cima Alta con il passaggio dentro una stupenda e lunghissima trincea, dove i nostri passa sprofondano negli abissi delle foglie secche cadute dagli alberi..Si risale con direzione Novegno, direi vetta principale del giro, panorama a 360 gradi e soddisfazione a mille per la fatica finora ampiamente sudata.
Per me è la prima volta in vetta a questo monte  sempre visto da lontano, ma mai arrivato sulla croce, giusto il tempo di alzare lo sguardo al cielo e rimedio immediatamente.
L'aria cambia temperatura e il vento forte ci lascia poco tempo per rimanere a goderci lo spettacolo, troppo rischioso il raffreddamento repentino, ci aspettano ancora una quindicina di km e un 500m di dislivello che ci apprestiamo compiere con la stanchezza nelle gambe che avanza inesorabile.
Concludiamo il giro con la compagnia del campione Francesco Rigodanza, unitosi soltanto verso la fine per un fastidioso attacco di mal di schiena che lo ha costretto alla rinuncia, ma che non è riuscito a tenerlo fermo nel pomeriggio visto che ce lo siamo ritrovati davanti fresco come una rosa..
Questa è la traccia, personalmente posso solo dire che chi affronterà questa manifestazione si godrà un panorama stupendo, un percorso storico come pochi, certamente anche tanta fatica visto l'altimetria e la distanza, ma se si accetteranno questi compromessi il divertimento sarà assicurato..
Un mio particolare grazie a tutti i partecipanti, sono stato proprio bene, nei volti di tutti ho visto solo sorrisi e tanta felicità, un grazie enorme ai Summano Cobras che in fatto di aspettative non deludono fin nei minimi particolari, sono sicuro che l'organizzazione sarà delle migliori e il terzo tempo oserei dire spaziale. Quindi edizione zero promossa a pieni voti con lode, bravi bravi e ancora bravi..
per info schio city jungle domenica 30 aprile 2017, valida per l'acquisizione di 3 punti per UTMB..
buona gara
ciao a tutti
Filippo

martedì 25 ottobre 2016

Si può vedere la madonna anche senza andare a Lourdes

Tonezza del Cimone ore 7.00. Parcheggio semi deserto nella più assoluta oscurità mattutina, cielo coperto da nuvole minacciose di pioggia e freddo. Premesse fondamentali per la 5a edizione della Strafexpedition, corsa trail sulla distanza di 25km per 1200m di dislivello. Tema storico centrato sulla grande guerra che ha visto proprio in queste zone un susseguirsi di aspri combattimenti tra l'esercito italiano e quello austriaco. Ma torniamo alla nostra fredda mattinata pre gara, seguita dal ritiro pettorale e dai riti voodoo che ogni atleta si appresta a rispettare prima della agognata partenza. La sveglia prima dell'alba si fa sentire e le sensazioni di stanchezza non sono certo un buon presagio, ma l'adrenalina da ansia da prestazione controbilancia egregiamente il tutto. Sistemazione pettorale, cambio rapido in tenuta gara e warm up degno di una gara di formula uno...8.30 precise si parte! inizio tranquillo, giusto quei 200m piani per confondere gli atleti e poi si sale, si sale, si sale ancora...e ancora. Direttissima sul monte spitz (1700m slm) con passaggio rasente sotto la croce e cioccolatino premio offerto dagli alpini.
E' ora di scendere, di trasformare i tacchetti delle scarpe in perfetti artigli affilati, le pietre umide e sporche di terra sono come saponette. Il rischio di caduta è alto, ma dalla velocità con cui scendiamo nessuno bada  a tale rischio. La fatica si sa annebbia la percezione del pericolo, prevale soltanto la sfida, la voglia di vincere. Il più delle volte va bene, capita però anche l'inconveniente tecnico, quello che ti fa conoscere il sapore del dolore e se va male pure l'odore di disinfettante della sala di aspetto del pronto soccorso...ma stavolta non è ora, si continua a correre e a rischiare. Finalmente un pò di bosco, relax per i muscoli e per la mente, mangia e bevi (come usualmente si chiama in gergo il sali-scendi lungo i sentieri boschivi) che ci porta lungo panorami stupendi dai colori autunnali. I km passano, ma la stanchezza si fa avanti inesorabile. Qualche gel energetico per sopperire al fabbisogno agonistico, pronti per la seconda ascesa. Il monte Cimone ci aspetta e il suo ossario in vetta pure. Puntuali iniziano le visioni mistiche associate al classico dolore alle gambe da acido lattico..incontriamo tanti marciatori del nordic walking che stavano affrontando la traccia a loro riservata per la finale del campionato italiano a circuito. Finalmente si arriva all'ossario, giro a 360° e si torna indietro per un sentiero parallelo a quello di risalita..
Il gps dice 18km fatti, dai che ormai ci siamo!!! (magra consolazione, ma utile per la mente). Continuo sali-scendi per la parte finale, gruppetto sempre compatto. Nessuno molla, nessuno rallenta nonostante la fatica. Il trail è una disciplina della corsa molto dura, la testa deve rimanere sempre concentrata sul sentiero, un passo falso può essere causa di una caduta rovinosa o peggio. Ma oggi tutto risponde a dovere e quindi si va avanti..Ultimo km e giustamente traguardo a vista, ma le frecce che indicano il percorso mostrano una direzione leggermente diversa da quella della fine..ahimè ciliegina sulla torta giro largo attorno al campo da calcio e relativo parcheggio. Ma ci siamo, sprint finale e passaggio sotto l'arco dell'arrivo...mamma mia che tirata, tosto il percorso, toste le condizioni del terreno e tosto il livello dei concorrenti. Concludo con un quinto posto assoluto, meglio sicuramente delle mie aspettative, visto la alternanza dei periodi di allenamento con altrettanti di ferma causa lavoro, mi ritengo più che soddisfatto del risultato, non tanto della classifica, ma della resistenza che il mio fisico è riuscito a tenere fino alla fine. Onori a Francesco Rigodanza vincitore indiscusso, con cui ho avuto modo di scambiare qualche battuta durante il primo km per poi vederlo accelerare in salita come se per lui la gravità fosse soltanto un concetto astratto..Onori al nostro gruppo Runners team Zanè che ancora una volta raccoglie un fiume di successi. Onori alle mie gambe che mi hanno portato alla fine di questa ennesima e bellissima avventura, infine un grazie a tutto lo staff che ha organizzato questa bellissima manifestazione e che hanno sopportato questa orda di corridori pronti a darsi battaglia fino alla fine..
ciao a tutti
Filippo

mercoledì 9 gennaio 2013

2013...SI COMINCIA...

Il 2013 è iniziato, così anche la stagione agonistica. A fare da apertura è stato proprio il trail della lepre bianca, una corsa in ambiente innevato giunto alla sua seconda edizione. Merito di un'idea nata dal grande campione di corsa Antonio Pasqualotto questa gara si snoda sui sentieri montani della zona Pian delle Fugazze-campogrosso, incorniciata dalle maestose montagne quali cima Carega, Obante, Cornetto e il grande Pasubio..400 i partenti, ovvero il numero massimo consentito per questa manifestazione, tanti podisti fuori regione quindi una conferma in più della crescita di questa gara. Giornata splendida e nonostante il periodo invernale la temperatura era piuttosto mite tanto da decidere per una divisa quasi "estiva". In prima fila grandi campioni, come De Gasperi e Bruno Brunod, nonchè una fila di podisti agguerriti pronti a darsi battaglia fino all'ultimo metro. Tutto è pronto...e si parte. Stranamente non è stata una partenza con il "botto", il buon De Gasperi ha fatto il ritmo per il primo km lasciando scorrere la parte della salita più dolce...il tempo di addentrarsi nel primo sentieri e li abbiamo aperto pigiato tutti sull'acceleratore. Percorso stupendo, continui sali e scendi in mezzo ai sentieri e strade innevate, a tratti ghiacciate e a tratti anche semplicemente ricoperte dalle foglie cadute lo scorso autunno..Tengo  sempre il gruppetto di testa, De Gasperi da gran campione fa il vuoto, purtroppo perdo un ramponcino sulla prima discesa e mi vedo costretto a fermarmi per cercarlo ahimè invano..Perdo così posizioni prezione e decido di proseguire senza. Un azzardo che però mi va dritto, fortunatamente il resto del percorso è coperto da neve poco ghiacciata tanto da far tenuta con la semplice suola della scarpa..recupero qualche posizione ma non sufficientemente da arrivare a podio, infatti sull'ultima salita arrivo con il terzo podista a vista, ma così rimango tagliando il traguardo comunque più che soddisfatto con il quarto posto assoluto..

Un grazie al grande organizzatore Antonio che ha saputo trovare il giusto equilibrio tra gara, location e panorama, sono sicuro che l'anno prossimo la terza edizione sarà un successone come questa...


E un grazie va anche a Puro sport, dove trovo sempre tutto quello che mi serve per la corsa e non solo...un partner davvero indispensabile per tutte queste avventure


Sensazioni ottime quindi per questo inizio di stagione, speriamo rimangano tali per tutto l'anno, nel frattempo vietato mollare e sempre avanti
ciao a tutti
filippo

lunedì 21 maggio 2012

DIVINUS BIKE

Eccoci qua siamo alla terza prova del Lessiania Tour ovvero a Monteforte d'Alpone per la Clivus Divinus Bike..Gara di prestigio per questo comune veronese famoso per il vino, le ciliege e le grandi manifestazioni come la Montefortiana e questa classica di mtb. Quest'anno si presenta con tre percorsi un corto da 20km, un medio da 40 e una marathon da 67 con 2600m di dislivello. Anche il nostro capitano Marco ci onora della sua presenza per il suo esordio nella stagione agonistica, ritardato dai numerosi impegni vista l'apertura del nuovo negozio, ma come si dice...meglio tardi che mai..Il tempo è bello e la temperatura si aggira intorno ai 20 gradi, condizioni ideali se non per una grossa perturbazione che dovrebbe arrivare nel primo pomeriggio, ma io faccio i dovuti scongiuri per farla ritardare il più possibile..con le gambe ancora tremanti per il terremoto della notte preparo la bici e mi scaldo un pochino, giusto giusto per entrare in griglia di partenza. Al via quasi 3000 biker, un vero e proprio spettacolo di bici e di colori..
8.45 in punto e si parte, subito dopo il botto fatto con l'archibugio e da qui in poi è solo sofferenza...
200m e si parte subito a salire, strade sterrate, single trek e discese mozzafiato..insomma c'è di tutto un pò, questa marathon non si fa mancare proprio nulla. Le gambe tengono bene sono proprio in giornata, in discesa la bici la controllo a meraviglia anche a metà percorso quando il meteo ci da una piccola anticipazione di pioggia che non tarderà ad arrivare subito dopo aver passato il traguardo..Sfiliamo in mezzo ai ciliegi carichi di frutti maturi, peccato non ci sia il tempo di fermarsi ad assaggiarne qualcuno..ma si pedala e l'ultima salita arriva dopo quasi 3h di gara..E' la salita dei capitelli in quel di Soave, ovvero una bellissima strada cementata con una pendenza oltre il 20% dove ci sono tutte le stazioni della via crucis, praticamente come vedere la Madonna in versione mistica..da parte mia i capitelli non servivano, la via crucis per me è iniziata subito dopo la partenza, ma anche questo è divertimento..
Anche il Capitano con il resto della squadra si diletta e si diverte sulle salite, per lui la scelta è del percorso classic che con i suoi 1400m di dislivello lo fa penare per la sua giornata di esordio..Ma tutto questo è sport e quindi si va avanti a testa bassa consapevoli che almeno a fine gara un buon piatto di pasta è più che meritato..Ma la gara continua e dopo l'ultima salita affronto la discesa che porta nella periferia di Monteforte, ultimi km quindi in mezzo a campi e fossati per finire nell'argine dell'Alpone per il chilometro finale..Ormai i giochi sono fatti, arrivo assieme a un biker della griglia precedente e quindi lo lascio andare in volata visto che comunque ho 5 minuti di vantaggio...Alla fine il risultato è di un 120ass e 18mo di categoria, considerando l'alto numero di elite mi ritengo pienamente soddisfatto adesso si tratta solo di continuare a pedalare per affrontare il prossimo impegno che mi vedrà in quel di Velo Veronese per la lessinia Legend ossia 90km di pura sofferenza..Un applauso di tutto cuore per l'organizzazione Hellas monteforte che ha saputo gestire e mettere in piedi questa stupenda manifestazione, ancora bravi
ciao a tutti
filippo

mercoledì 9 maggio 2012

CORSO ISTRUTTORE MTB 2° LIVELLO

Siamo a Folgaria per l'annuale corso organizzato dalla SIMB (scuola italiana mtb) per conseguire il brevetto di istruttore di 1°, 2° e 3° livello. Avendo già conseguito il primo, quest'anno punto al secondo livello e così armato di mtb e tanta voglia di fare raggiungo l'hotel il venerdi pomeriggio seguito da un immenso cielo grigio pieno di nubi nere e minacciose...il meteo di certo non è dei migliori e nemmeno le previsioni lo sono, visto che all'unanimità sono per pioggia e schiarite...praticamente vedi te se prenderla tutta oppure hai fortuna e la scampi...il tempo di sistemare la borsa in camera e armato di ritaglio di carta topografica si va a correre..su e giù per i sentieri, giro dei campi da golf e sotto con le strade sterrate..che bel posto la Folgaria..giusto una bella oretta piena per guadagnarmi la cena..Quattro chiacchiere e poi in camera a preparare tutto per il giorno dopo, programma intenso e poco tempo per organizzarmi quindi tutto deve essere pronto. Sveglia ore 6.15 e partenza per il primo allenamento, una bella corsetta per guadagnarmi la colazione, stesso giro del giorno prima giusto per non perdere tempo a trovar la strada. 8.30 pronto per l'inizio del corso...presentazione e consegna dispense e poi via verso la sede della croce rossa di Folgaria per il corso di primo soccorso. Il primo livello invece esce subito con la bici al mattino quando un pallido sole si fa vedere in mezzo alle nuvole,  il nostro turno invece è nel pomeriggio..
Corso molto interessante e ben strutturato, sia dal punto di vista pratico che teorico, istruttori all'altezza e all'una ce ne andiamo con il nostro attestato in mano..giusto un pranzo veloce e poi si arma la bici..ore 14 pronti a partire..ci assegnano il maestro istruttore e si parte, tempo 10 min e inizia a piovere..speravo in una pioggerellina fine alternata a qualche schiarita invece più incazzato che mai il meteo si fa sentire facendo piovere in continuazione a abbassando di brutto la temperatura..
Quanta acqua...e sul più bello gli istruttori che ci accompagnano decidono di salire in quota raggiungendo il rifugio Camini e successivamente Stella d'Italia a 1700m...pioggia vento e 3°c, praticamente ci congeliamo tutti alla grande in quanto per tenere unito il gruppo ci dobbiamo fermare più volte e così alla discesa troviamo seri problemi di frenata visto che le mani non rispondevano più..ma arriviamo sani a salvi all'hotel dove mi aspetta una bella doccia calda e un' ottima cena a base di verdure calde e carne stufata...
birretta in compagnia con tutta la squadra visto che è sabato sera...e poi a nanna presto, anche se è domenica una giornata intensa ci aspetta...Sveglia ore 6.15 e stesso rito del sabato con corsa mattutina ma stavolta direttamente sotto la pioggia...si inizia bene penso io, infatti subito dopo colazione il primo e il terzo livello escono mentre noi sempre lezione e bici solo nel pomeriggio..Topografia, utilizzo del gps e organizzazione di un'uscita di gruppo, questi sono gli argomenti trattati, sempre con molta professionalità e capacità da parte dei relatori, pranzo e pronti a uscire con la bici...
Immancabilmente...piove...uscita tecnica siamo rimasti nei dintorni del paese dentro i boschi e lungo i prati per dei percorsi ben stabiliti oggetto di valutazione pratica nella conduzione e superamento ostacoli, quindi rientro e il tempo di una doccia per affrontare la parte scritta con un test di una decina di domande a cui rispondere..fortunatamente sono argomenti a me già conosciuti e dopo un breve ripasso serale il test risulta semplice e rispondo sicuro a tutte le domande...risultato...brevetto confermato e secondo livello acquisito..
Ora a fianco del maestro Marco, la geko bike si avvale degli istruttori di primo livello conseguito proprio questo fine settimana, Pierino e Giannantonio e il secondo con Lino, Devid e Alberto...che dire siamo fortiiiiiiiiii
ciao a tutti filippo