
Sono le 7 di mattina a Kahilua Kona e il sole splende già alto irradiando di calore ogni onda dello splendido oceano pacifico. Dopo mesi di preparativi e di duri allenamenti, il momento è arrivato. Adesso è come una prova del nove, non ci sono se o ma che reggono, la gara è tutta qua. Un colpo di cannone secco e la sfida ha inizio. Siamo in tanti italiani stavolta, ben 21 partenti, sarà una dura lotta. La partenza come sempre per me è un dramma eterno, tutti partono forte e la confusione regna sovrana, Quasi 2000 atleti che iniziano questa competizione tutti assieme è uno spettacolo per chi guarda ma una faticaccia per chi è nel bel mezzo. Decido di partire al centro, tanto da qualunque parte fossi partito le avrei prese comunque. Nel complesso nuoto regolare e riesco sempre a trovare un gruppetto che tengo come riferimento. Alla fine esco in poco più di un'ora, cambio veloce e sono già in bici. Tengo un ritmo alto per i primi 15 km in modo da superare il più possibile nella prima parte del percorso dove è più tortuoso, poi entro nella highway e li è il cardio che diventa il mio strumento principale. E' un saliscendi continuo, ma ormai il percorso non ha segreti per me e l'arrivo a Hawi risulta liscio e senza intoppi. Quest'anno c'è meno vento del solito e l'inizio del ritorno risulta veloce e soprattutto più sicuro visto la pericolosità delle raffiche di vento laterale improvvise. Proseguo a regime, ma al 140° km un vento forte di alza e mi rallenta in maniera decisa. Questo si che si fa sentire..ma senza perdermi d'animo arrivo alla fine con lo stesso tempo dell'anno prima. Ora c'è la corsa, la regina delle tre specialità, sapevo che mi aspettava un calvario, ma non pensavo così duro e eterno. Il caldo è stato la componente chiave di tutto, l'ho sentito da subito fin dai primi metri così ho impostato un ritmo regolare controllando rigorosamente il cuore, non potevo sforare altrimenti mi dovevo fermare...

La prima parte che si corre sull'Ali Drive passa anche in fretta il brutto arriva dopo quando sei completamente da solo in mezzo al caldo infernale dell'autostrada, dove senti scottare perfino l'asfalto sotto i piedi. Il ghiaccio ai ristori è provvidenziale, il solo raffreddamento con l'acqua non basta, infatti alterno anche del ghiaccio dentro il berretto per raffreddare la testa e il resto del corpo....quanta sofferenza ma alla fine il sogno si realizza per la terza volta, sono di nuovo sotto il traguardo di Kona felice e senza un briciolo di forza residua..un grazie di cuore a tutti che mi avete sostenuto, tifato e pensato in ogni momento, per me è stato un aiuto immenso che mi ha riempito di energia...
grazie ancora
ciao filippo