Ci sono tradizioni che non si possono trascurare e l'ascesa alpinistica di Monte Falcone è una di queste. Purtroppo quest'anno la preparazione del triathlon mi ha allontanato da queste tradizioni, ma finalmente il tempo per adempiere al mio dovere l'ho trovato e oggi l'impresa è stata compiuta. In grande compagnia dell'amico gino sveglia ore 13.00 dopo una lunga notte di lavoro, doverosa quanto necessaria mazzata in testa per completare la sveglia e via armati di ciaspe e sci da alpinismo.
Un sole splendido ci ha accolti nel piazzale della partenza, la recente nevicata aveva coperto di un manto bianco lucente tutto il panorama delle montagne che ci circondano. L'emozione è sembre bellissima più le vedo e le ammiro e più adoro la loro compagnia, io le chiamo le "mie montagne"...ebbene si le sento un pò mie perchè da buon alpino le vivo veramente nel più totale rispetto e venerazione.
Un sole splendido ci ha accolti nel piazzale della partenza, la recente nevicata aveva coperto di un manto bianco lucente tutto il panorama delle montagne che ci circondano. L'emozione è sembre bellissima più le vedo e le ammiro e più adoro la loro compagnia, io le chiamo le "mie montagne"...ebbene si le sento un pò mie perchè da buon alpino le vivo veramente nel più totale rispetto e venerazione.
Il tempo di prepararci e si parte, io con le ciaspe ai piedi e i bigfoot nello zaino per la discesa e il mitico Gino con gli sci da alpinismo (che io purtroppo non posseggo....ancora!!!)
La partenza è tranquilla, ma solo per poco, poi infatti il fatidico acceleratore corporeo inizia a muoversi e la velocità di ascesa si fa sempre più forte. Il cuore sale e il sole ci irradia di calore con i suoi raggi, giusto il tempo di togliere il pile e rimanere solo in maglietta per assaporare l'aria pulita della montagna con tutto il corpo.
Si sale sempre lungo la seggiovia che porta in vetta, e dopo il tratto intermedio entriamo nel bellissimo boschetto del sentiero dei fiori, dove purtroppo la pendenza del terreno si fa più interessante mettendo a dura prova la nostra capacità motoria.
Si arriva alla malga dei pastori, luogo estivo del pascolo dei greggi di pecore, paesaggio molto suggestivo ma il tempo di fermarsi per ammirare tanta bellezza e il vento gelido ci accarezza all'improvviso avvolgendoci con il suo respiro fatto di piccoli aghi invisibili e pungenti.
Si punta a valle e come due bambini piccoli che nuotano in un mare di caramelle per la gioia scendiamo all'impazzata lungo la bellissima pista da sci, lambita soltanto dagli ultimi raggi di sole che fanno luccicare la neve trasformandola in una strada fatta di lustrini e paiette. Si arriva a valle con il fuoco nelle gambe e tanta ma tanta gioia per aver ancora una volta passato un pomerriggio in compagnia di tanti giganti anziani che con il loro silenzio ci raccontano ogni volta una emozionante storia di vita....non multa sed multum...per le mie montagne
grazie Gino per la splendida compagnia compagnia...alla prossima
ciao a tutti
filippo
Nessun commento:
Posta un commento