mercoledì 25 febbraio 2009

ALPINISMO ANCHE CON GLI SCI...

E' lunedi, settimana di notte (purtroppo) e quale modo migliore di iniziare questa settimana all'insegna del sonno e della stanchezza con una sana e tosta gita alpinistica? Eccoci qua allora al rifugio Cesare Battisti in località Gazza dove grazie al grande amico Gino che mi ha generosamente prestato sci d'alpinismo, pelli e scarponi siamo pronti per la salita del passo della Lora. Siamo in 6 impavidi temerari del lunedi mattina, l'Ale, il buon Gino, Nico, Marco, Cristiano (quello del Tasca) e io...ah dimenticavo la Kira, grande pastore tedesco dell'Ale che la segue in gran parte delle sue imprese. Fa freddo e il sole purtroppo non c'è, ma si parte a passo spedito e a zig-zag tra una valanga e l'altra cadute nei giorni scorsi dalla quantità impressionante della neve.
La salita è subito tosta una neve ghiacciata e difficile non fa far tenuta alle pelli, e si scivola spesso. Le braccia sono chiamate in causa sempre a dover sopperire al peso del corpo che ogni 2 passi ne fa 3 indietro. Pazienza si soffre e si va avanti, ma arrivati al pendio più ripido (tanto ripido) io non riesco a salire per la mancanza di tenuta....gli altri mettono i rampanti e io alla vecchia tolgo gli sci e li metto in spalla attaccati allo zaino e salgo affondando nel ghiaccio la punta degli scarponi..
Dopo numerose difficoltà da parte di tutti si arriva in cima, dove un'aria fredda si fa sentire subito e la voglia di bere qualcosa di caldo anche...
Il tempo di qualche risata in compagnia e di togliere le pelli che siamo pronti a scendere..E adesso arriva il momento più divertente. Qui non c'è pista, la neve non è tirata come un biliardo per gli appassionati della domenica, qui sei tu che fai la pista o meglio che la decidi in base al terreno e alle rocce che spuntano fuori ogni tanto...

Una tirata agli scaroponi e via...la pendenza è stratosferica, sci in lamina completa e non ci si ferma e allora quattro curve strette e poi una frenata estrema per ridurre la velocità. Spazi stretti in mezzo alle rocce e poi si allarga. Le gambe bruciano alla grande e alla fine saltiamo sopra a tutti i cumuli di neve caduti con le slavine arrivando al rifugio. Non contenti ci facciamo per la gioia di cristiano il boschetto sotto il rifugio sciando in mezzo a dossi e alberi...fantastico. Si arriva alla macchina e qui dopo un cambio veloce ci godiamo un meritato panino con una buona birra in compagnia felicissimi della giornata passata.

ringrazio tutti per la bellissima esperienza e quindi alla prossima

ciao filippo

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