lunedì 18 febbraio 2008

....ANCHE CON IL GELO....

Ci sono momenti nella vita in cui mi chiedo la differenza tra la passione sportiva e l'esaurimento sportivo, poi dopo un attimo di doveroso silenzio inesorabilmente ritrovo sempre la stessa risposta...nel mio caso non c'è differenza.
La giornata è splendida, un cielo limpido nemmeno una nuvola all'orizzonte, non si può certo fare a meno di un bel giro in bicicletta...unico inconveniente la temperatura.
Decisi come non mai ore 8.00 ritrovo, io e il mitico Gino (sempre l'atleta di punta della squadra ALPE BIKE), pronti a sfidare le leggi della natura, armati soltanto di un buon abbigliamento tecnico e tanta tanta buona volontà.
Spinti entrambi dal forte esaurimento sportivo sopra citato partiamo vestiti modello talebani e sotto il primo termometro ci fermiamo per la foto di rito. Il sole già era sorto da quasi un'ora e fonti attendibili mi hanno detto in seguito che la temperatura dell'aria era di un paio di gradi inferiore a quella segnata dal termometro, ma ormai questa sottile differenza non contava più nulla l'avventura era iniziata dovevamo solo portarla a termine dignitosamente.
Dopo una ventina di km di riscaldamento il corpo si era acclimatato alla perfezione, mani a parte erano diventate insensibili, l'unica percezione era una corona di spine che avvolta attorno alle dita pungeva inesorabile senza pietà. Urgeva un rimedio e visto la situazione si decide in maniera univoca per la salita.
Si parte con Santa Margherita in località Arzignano, 5 km di salita a tratti dolce e a tratti decisamente più impegnativa e anche qui per i soliti motivi ancora ignoti e misteriosi la velocità di ascesa è stata una progressione vorticosa dove a farne le spese questa volta è stato il cuore....ma le mani si erano scaldate. Obbiettivo raggiunto e adesso discesa. Si arriva a Roncà e poi su di nuovo con la bussola che punta il monte Calvarina. 9 km di salita costante con progressione solo nel finale....(almeno una!!!!) e poi giù di nuovo ad Arzignano. Troppo presto per tornare a casa l'orologio non lasciava spazio se non a un'altra salita e come mi ricorda il buon Gino "non cè due senza tre" e allora si sfreccia a Montecchio e quindi Sovizzo. Ultimo collinare per Sovizzo colle fino a Castelgomberto dove una meritata pianura agile ci riporta a casa. Tappa obbligatoria per un caffè dalla Monica dove "ti mette anche il cacao!!!!" e finalmente si arriva a casa per una buona e meritata doccia calda. Unica nota negativa....pranzo veloce e via al lavoro per noi la giornata inizia adesso! Grazie gino come sempre del giro, sempre più convinto che certi allenamenti da soli non si riesce a farli...pronti per la prossima
ciao a tutti
filippo

2 commenti:

Ame ha detto...

differenza tra un atleta serio e l'Ironmerd: domenica mattina stessa temperatura e mentre il prode Pippo pedala ,lo svogliato AME va a fare 35 minuti di nuoto in piscina dove viene irriso anche dalle vecchiette con la cuffietta a fiori. Per questo motivo quando mi definiscono triatleta mi vien da ridere e correggo subito il mio interlocutore definendomi solo un appassionato ed amatore sportivo.

FILIPPO DAL MASO ha detto...

io definisco un appassionato sportivo chi guarda l'ironman in tv non chi lo pratica in realtà facendone ben più di uno all'anno, anzi non bastano nemmeno le dita delle mani nel tuo caso per tenere il conto....non guardiamo il resto perchè servirebbe una calcolatrice.

sempre grande ame